La doppia prigionia di Piva

Ivan Piva nacque a Rovigo il 7 luglio 1909 e fu uno dei ‘pionieri della leggenda’, in campo la prima volta il 24 gennaio 1937 nella sconfitta del Fgc Rovigo contro il Fgc Treviso per 6-0 quindi per altri quattro incontri fino al 23 maggio quando la corsa del Fgc Rovigo venne interrotta dalla sconfitta con il Fgc Padova (15-9). Il 3 ottobre Piva si imbarcò a Napoli per la Libia dove rimase fino al gennaio 1938. Non riprese a giocare, data l’età, ma rimase nell’ambiente come dimostrano molte fotografie, giocando nelle amichevoli e arbitrando. Venne richiamato alle armi a Zara (Zadar, Croazia) nel 1940 quindi dal dicembre 1942 al 9 settembre 1943 fu di stanza a Bolzano dove venne fatto prigioniero dalle truppe tedesche e internato nel campo di concentramento di Furstemberger (Germania). Alla liberazione però, Ivan Piva rimase trattenuto dalle forze armate alleate fino al 18 agosto 1945, vivendo così una doppia prigionia. Tornato alla vita civile, Ivan Piva intraprese una lunga e brillante

carriera arbitrale (nella foto, Ivan Piva arbitro, tra Starke capitano della Selezione Università di Stellembosch e Maci Battaglini capitano del Rovigo, il 29 dicembre 1955).

1 - In alto, Ivan Piva, primo da sinistra, e Giovanni Siligardi; sotto Vittorio Dall'Ara e Maci Battaglini (primavera 1937).

2 - Rovigo 29 dicembre 1955. Ivan Piva, arbitro, al centro tra il capitano della Univ. Stellembosch, Starke e Maci Battaglini, capitano del Rovigo.