Nato a Rovigo il 12 aprile 1920, Vallin arrivò al rugby tardi e giocò poche ma decisive partite per il titolo italiano Gil 1939, segnando la meta decisiva nella semifinale vittoriosa su Torino e fratturandosi una gamba nei minuti finali della finale di Forlì.
Arruolato nell’estate successiva divenne paracadutista nel 6° reggimento della divisione Folgore nel 1941. Nell’estate 1942 partecipò alla campagna d’Africa, sopravvivendo alla battaglia di El Alamein, dove il suo reggimento fu distrutto nella difesa dell’altura di Himeimat, venendo fatto prigioniero dagli inglesi. Recluso nel campo 980 in Egitto, tornò in Italia solo il 26 agosto 1946, due mesi dopo la scelta repubblicana dell’Italia.
Il padre Luigi ritornò ancora più tardi dalla prigionia in India e Sudafrica, i fratelli Egidio e Orlando furono prigionieri dei nazisti dopo l’armistizio di Cassibile, mentre la sorella Milena morì in uno dei borbardamenti alleati di Rovigo nel 1944, lasciando la madre, Fortunata Balladore, da sola a Rovigo in quegli anni drammatici. Tornato alla vita civile Bruno Vallin non giocò più a rugby. Morì il 24 novembre 1989.
1 - Quota 105, altura di Himeimat, dove combattè Bruno Vallin nella seconda battaglia di El Alamein.
2 - la mappa del novembre 1942 a El Alamein con l'ubicazione dei luoghi di combattimento di Vallin con la divisione Folgore.
3 - Autodichiarazione di Bruno Vallin riguardo al proprio servizio militare di guerra e successiva prigionia.
4 - Bruno Vallin al centro tra Arrigo Menarello, a sinistra e Italo Costantini, gennaio 1939.