Nell’immediato dopoguerra il rugby risorse a Rovigo e a Padova grazie anche alla presenza dei soldati inglesi e neozelandesi dell’8a armata, risalita verso nordest liberando Rovigo, Treviso, Venezia e Trieste (americani e sudafricani puntarono su Milano).
Nelle realtà metropolitane e industriali come Roma, Milano, Torino, Genova il rugby pian piano scemò d’importanza, soppiantato dal calcio, grazie ai grandi capitali e ai grandi massmedia. Il calcio invece non sfondò in Veneto, a parte isolate e brevi eccezioni: il Venezia nell’era pionieristica, il Padova di Nereo Rocco, il Vicenza di Paolo Rossi e l’eccezionale scudetto di Verona del 1984.
Il Veneto aveva ed ha una dimensione socio-economica medio-piccola, costituita dall’impresa artigiana, da migliaia di aziende agricole o di servizi. Prevale il senso della comunità familiare, basata sul sacrificio, l’impegno, la solidarietà: valori su cui si fonda lo spirito dello sport del rugby, che ha nel gioco della mischia la metafora migliore per capirne l’essenza: metà squadra allacciata insieme per conquistare il pallone e determinarne l’utilizzo successivo.
Padova risorse grazie all’opera dell’Antoniano che assorbì il rugby dei pionieri e lo incanalò nel Petrarca, mentre la nascita del Cusi permise al rugby padovano di ripercorrere i fasti del mondo universitario, in cui era cresciuto ai tempi del regime fascista, con piazzamenti di vertice.
Campionati Universitari di rugby
settembre 1947 | Merano: 1° Modena - 4° Padova |
maggio 1948 | Torino: 1° Napoli - 2° Padova |
maggio 1949 | Firenze: 1° Parma - 5° Padova |
maggio 1950 | Roma: 1° Roma - 5° Padova |
maggio 1951 | Merano: 1° Milano - 2° Padova |
maggio 1952 | Merano: 1° Milano - 4° Padova |
maggio 1953 | Merano: 1° Roma - 2° Padova |
maggio 1954 | Merano: 1° Padova |
maggio 1955 | Rimini: 1° Padova |
Treviso invece aveva un’anima popolare molto simile a Rovigo e nel dopoguerra il Dopolavoro ferroviario, che vinse il campionato di serie B, si aprì al Rovigo di Maci Battaglini prima e di Aldo Milani poi, arrivando al primo scudetto e al primo sponsor sulle maglie, Faema, nel 1956.
Il rugby veneto una sua fisionomia e identità se la costruì negli anni, conquistando successi ripartiti nelle tre piazze principali di Padova, Rovigo e Treviso, fornendo centinaia di atleti alla nazionale italiana di rugby e che ad oggi, manifestano chiaramente cosa significhi giocare a rugby, vivere il rugby, nel nostro territorio regionale.
Il culmine arrivò a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘90 con sfide epiche e leggendarie, con scudetti conquistati in derby roventi e appassionanti e soprattutto con alcune partite di grande spessore tecnico realizzate dalla selezione dei Dogi.