Nacque a Rovigo il 6 giugno 1915 e fu uno dei tre veri Bersaglieri della squadra di rugby rodigina, appartenendo al 11° Reggimento Bersaglieri di Gradisca d’Isonzo, insieme all’amico e rugbysta Bruno Passadore. Calciatore di buona tecnica e temperamento passò al rugby nel 1937 giocando in molti ruoli ma fu come estremo che divenne punto fermo della squadra rossoblù, protagonista delle finali di Forlì del 1939.
L’armistizio lo colse in licenza a Rovigo ma invece di darsi alla macchia o scegliere tra la Resistenza e la Repubblica sociale italiana, lui tornò al fronte dai commilitoni e venne perciò imprigionato dai nazisti, iniziando una vera e propria peripezia di sopravvivenza tra incidenti nelle miniere della Saar in Germania, miserevoli vicende nei lager e la spericolata fuga durante l’avanzata dell’esercito di Patton nella valle del Reno.
Tornò esausto in Italia, ammalato di polmonite, curata con la penicillina appena arrivata in Europa insieme agli Alleati. Schiesari riprese a giocare a rugby tornando uno dei protagonisti del riscatto rodigino, chiudendo la carriera nel 1946. Morì a Verona il 7 febbraio 1998.
1 - Schiesari secondo da destra in piedi in una partita di calcio dei Bersaglieri in Croazia nell’estate 1942.
2 - Bruno Schiesari a Gradisca d'Isonzo.
3 - Bruno Passadore e Bruno Schiesari nei Balcani.
4 - Verbale della commissione medica militare di Padova del 6 novembre 1945 (ASRo, Distretto Militare, Fogli Matricolari, Classe 1915).