San Bortolo

Corte delle Pignatte (p.g.c. Dorina Giunta) era uno dei cortili che si affacciavano sul corso dell’Adigetto, il canale che attraversava il centro di Rovigo fino ai progetti di deviazione del 1935. La corte era uno spiazzo di terra battuta in via Macello (San Bortolo alto), in seguito via Enrico Toti (a destra), dove oltre ai giochi dei ragazzini si svolgevano varie attività artigianali rendendo la corte popolare tra i rodigini e non solo. Venne immortalata da una commedia, La corte de le pignate, in dialetto ‘rovigotto’ scritta nel 1929 da Eugenio Ferdinando Palmieri, drammaturgo, critico teatrale e cinematografico, e rappresentata nel 1932 al Teatro Sociale di Rovigo dalla Filodrammatica stabile polesana. San Bortolo è il quartiere che fa riferimento alla chiesa di san Bartolomeo Apostolo e all’attiguo Monastero degli Olivetani, nel lato orientale della città, a quel tempo aperto alle campagne circostanti con la riviera dell’Adigetto a fare da confine e con via Sabbioni esterna (oggi via Oroboni) che si spingeva fino a via Capitello (l’attuale viale Tre Martiri).

Molti pionieri del rugby rodigino abitarono in quei luoghi ‘poveri’ della città: Giovanni Siligardi, Checco, Maci e Renato Battaglini, Oddone e Ferdinando Pavan, Giuseppe Luppi, Romolo Nalio, Aldo, Elia, Gastone e Umberto Cecchetto, Italo Costantini, Mario Masiero, Bruno Vallin, Otello Segantin, Pietro Sparapan, Bruno Schiesari, Leonardo Surman, Vittorio Vicariotto, Agostino Golinelli, Rolando Destro. E a decine seguirono nel dopoguerra e fino agli anni ’70: le famiglie Bettarello, Biscuola, Malosti, Vittorio Bordon, Franco Vecchi, Guido Casellato, Giancarlo Busson, Isidoro Quaglio, Aristeo Scipioni, Enea Bassan, costituendo in definitiva una autentica fucina non solo di giocatori ma anche di identità rugbystica.

Anche le case operaie del comune di Rovigo di via Sabbioni ospitarono famiglie di giocatori rodigini di rugby, molti dei quali impiegati nel vicino canapificio o nelle attività agricole periferiche. Qui abitarono fianco a fianco Agostino Golinelli, Franco Vecchi, Maci Battaglini con la moglie Gabriella Altieri, la madre di Gabriella e la famiglia Vittorio Bordon, la madre di Maci Edmea, Checco Battaglini, Giancarlo Malostie la famiglia Biscuola. Fu una vera e propria “enclave ovale”, fucina di campioni e di quell’identità popolare che ha reso celebre il quartiere di San Bortolo.

Corte delle Pignatte
via Enrico Toti ex Corte delle Pignatte (ingresso C.so del Popolo)
via Giacomo Giro, 24. Casa natale di Isidoro Quaglio
via Enrico Toti, 23. Già casa di Umberto Cecchetto
via Carducci, 19. Casa di Rolando Destro
Case operaie di via Sabbioni, 1925
Case operaie di via Sabbioni, 1925
Case operaie di via Sabbioni, 1925